Lo stress cronico sistemico è lo stato in cui si trova il tuo organismo ed è il risultato dello stile di vita che vivi quotidianamente.
Se ti stai chiedendo se anche tu devi difenderti dallo stress cronico sistemico , la risposta è SI, e in questo articolo ti spiego il perché.
Le sfide quotidiane che affronti nella vita di tutti i giorni ti espongono a uno stato di stimolazione costante ed eccessiva. Inoltre la sfera familiare, lavorativa e sociale può talvolta rappresentare una fonte considerevole di stress.
Che cos’è lo stress? Lo stress può essere definito come qualsiasi forma di perturbazione che comporta uno sforzo fisico, emotivo o psicologico. Rappresenta la risposta del tuo corpo a qualsiasi elemento che richiede la tua attenzione o azione. Ognuno sperimenta lo stress in misura variabile. Tuttavia, la tua modalità di risposta allo stress riveste un ruolo cruciale per la tua salute in generale.
Si parla di stress positivo (EUSTRESS) quando esso ti permette di mantenere vitalità e di reagire adeguatamente agli stimoli provenienti dall’ambiente circostante, contribuendo al tuo sviluppo. Si fa altresì riferimento a stress negativo (DISTRESS) quando ci si riferisce a una serie di sensazioni sgradevoli associate a stanchezza e affaticamento psicofisico apparentemente ingiustificati.
Lo stress cronico sistemico (SCS) è una condizione fisiologica complessa che si sviluppa in risposta a un continuo e prolungato stato di stress. Comprendere la sua fisiopatologia è fondamentale per valutare gli impatti sulla salute e identificare strategie di gestione efficaci.
L’esposizione continua e prolungata a fattori stressanti induce una serie di cambiamenti biochimici, neuroendocrini e immunologici nell’organismo. Questa cascata di eventi si basa su un sistema di risposta allo stress complesso, noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA axis).
Il cortisolo è l’ormone principale coinvolto nella risposta allo stress e svolge un ruolo chiave nella regolazione del metabolismo, dell’infiammazione e della risposta immunitaria. In condizioni di SCS i livelli di cortisolo possono rimanere costantemente elevati, con conseguenti effetti negativi sulle funzioni fisiologiche.
L’elevata presenza di cortisolo può interferire con la risposta immunitaria, portando ad un’ immunità compromessa e ad un aumento del rischio di infezioni. Inoltre, sempre l’elevata presenza di cortisolo può influenzare negativamente il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine, contribuendo allo sviluppo di disturbi metabolici, come il diabete di tipo 2 e l’obesità.
L’infiammazione cronica rappresenta un altro elemento chiave nella fisiopatologia dell’ SCS. L’attivazione costante dell’asse HPA e l’elevata produzione di cortisolo possono alterare la risposta infiammatoria, portando a un aumento del rischio di malattie infiammatorie croniche. Inoltre, l’infiammazione cronica può contribuire al deterioramento del tessuto vascolare, favorendo lo sviluppo di patologie cardiovascolari.
L’equilibrio omeostatico dell’organismo può essere compromesso anche a livello del sistema nervoso centrale. L’ SCS può alterare la neuroplasticità e influenzare la funzione delle regioni cerebrali coinvolte nella regolazione delle emozioni e del comportamento, come l’amigdala e la corteccia prefrontale. Ciò può contribuire allo sviluppo di disturbi dell’umore, dell’ansia e della depressione.
Possiamo evitare tali stimoli? Possiamo vivere senza questa frequente sovrastimolazione? Certamente no, a meno che non ci trasferiamo in un luogo lontano dalla realtà delle nostre città, magari su un pianeta alieno.
Comprendere dunque l’importanza di difendersi dallo stress cronico sistemico è fondamentale per preservare la propria salute e il proprio benessere.
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